Enea, antenato dei Romani – Prova di comprensione di lettura

Prova di comprensione di lettura facile

 

Enea, antenato dei Romani

Enea è figlio di Venere e dell’eroe Anchise: è il più valoroso dei Troiani dopo Ettore. Lasciando le rovine fumanti di troia col padre, il figlio Ascanio e pochi altri sopravvissuti, s’imbarca alla ricerca d’una nuova patria. Ma l’odio di Giunone per i Troiani resta vivo: la dea chiede ad Eolo di scatenare una tempesta.

Sul mare piomba una notte nera.

Il cielo è solcato dai fulmini; gli uomini sono in balìa degli elementi scatenati. Si spezzano i remi, si gira la prua…

Alcune navi affondano; altre si schiantano sugli scogli. Nettuno, commosso dalle preghiere di Enea, placa infine le acque. Solo sette navi si sono salvate, e approdano in Libia. Ai naufraghi appare Cartagine, la città fenicia fondata dalla regina Didone: e vi sono accolti.

Subito il cuore della regina batte di passione per Enea. L’eroe non è insensibile alle sue grazie, e inoltre gli piace la bella vita di Cartagine. Ma Venere gli ricorda la terra promessa ai suoi discendenti: Enea deve riprendere il mare. La partenza è preparata in gran segreto.

Ma la regina ha un presentimento e teme il raggiro. Tenta di trattenere Enea, ma ogni supplica è inutile: Enea prende il mare. Le navi approdano infine alla costa italiana: ma ancora una volta Giunone scatena contro i nuovi venuti l’ira degli indigeni, Latini e Rutili. Enea, però, li sconfigge con l’aiuto degli Etruschi. E infine sposa Lavinia, discendente del dio Saturno, e dà origine al popolo romano.

L. Lelli

 

 

 

 

 

 

ESERCIZIO INTERATTIVO DI COMPRENSIONE DI LETTURA

Metti a prova la tua comprensione di lettura con il seguente esercizio, Dopo aver letto attentamente il testo anteriore completa le affermazioni che seguono scegliendo una delle quattro possibilità.

Welcome to your Enea, antenato dei Romani – Prova di comprensione di lettura facile

Enea

Enea

Una tempesta

La tempesta

I superstiti

Enea

Enea

Enea

È nato un bambino – Prova di comprensione di lettura

Prova di comprensione di lettura facile

È nato un bambino

 
Molti anni fa tre strane figure andavano vagando per la pianura innevata. I tre forestieri bussarono alla porta di Jorim, il pastore, e dopo aver mangiato quel poco che il pastorello poteva offrire, dissero che erano tre astronomi, che venivano da molto lontano e, che una stella aveva loro rivelato che era nato un bambino che avrebbe cambiato il mondo con l’amore. 
 
Volevano trovare il nuovo re e dargli il benvenuto. La mattina seguente i tre partirono. Jorim rimase impressionato da tutto ciò che aveva udito e nacque in lui il desiderio di mettersi in cammino.
 
Così si diresse verso il villaggio e là raccontò del suo incontro e della lieta novella. La gioia che emanava da lui contagiò anche gli altri, che dimenticarono i tormenti e gli affanni quotidiani e cominciarono a cantare e a ballare.
 
* Ecco, prendi questo flauto – dissero al momento del congedo. – Il suo suono rallegrerà te e l’animo del bambino.
 
La sua strada lo portò poi davanti ad una casa sperduta. Là c’era un vecchio che stava spaccando della legna. Jorim lo aiutò e anche a quest’uomo raccontò dove era diretto.
 
– L’inverno è freddo e il cammino è lungo – disse il vecchio. – Prendi con te questa coperta di lana, riscalderà te e il bambino.
 
Jorim proseguì, sempre seguendo la stella. Per via incontrò una bambina che si era smarrita. Jorim la consolò suonandole il flauto, e l’aiutò a trovare la casa dei suoi genitori. Ancora una volta Jorim raccontò la storia dei tre astronomi e del bambino appena nato, che sarebbe stato d’aiuto a tutta l’umanità. La donna gli diede un pane con frutta secca appena sfornato.
 
Riprese il cammino e alla fine scorse una misera capanna. Sopra si era fermata la stella. Riconobbe i tre astronomi. C’erano dei pastori, poi un uomo e una donna che teneva un bambino tra le braccia. Egli coprì con la coperta di lana la donna e il bambino, poi prese il pane di frutta e lo distribuì. Infine col flauto suonò una melodia che narrava della miseria e della speranza degli uomini.
 
J. Capek – ‘E nato un bambino – Arka

 

 

 

 

 

 

 

ESERCIZIO INTERATTIVO DI COMPRENSIONE DI LETTURA

Metti a prova la tua comprensione di lettura con il seguente esercizio, Dopo aver letto attentamente il testo anteriore completa le affermazioni che seguono scegliendo una delle quattro possibilità.

Welcome to your È nato un bambino – Prova di comprensione di lettura facile

Tre persone cercavano

Quello che i tre forestieri dissero

Jorim si diresse verso il villaggio

la gente del villaggio

Mentre Jorim viaggiava

Jorim proseguì e

Jorim riprese il cammino

quando Jorim arrivò nella capanna

Come nacque la festa della Befana. – Prova di comprensione di lettura

Prova di comprensione di lettura facile

 

Come nacque la festa della Befana.

Leggi il testo anteriore e completa le affermazioni che seguono scegliendo una delle quattro possibilità, puoi stampare l’esercizio prima di farlo. Controlla poi le tue risposte pulsando sul bottone «Soluzione». Puoi stampare l’esercizio prima di farlo scaricandolo QUI.

Quando Erode ordinò la strage degli Innocenti, un angelo apparve in sogno a Giuseppe:

* Svegliati e fuggi in Egitto coi tuoi cari.-

Giuseppe obbedì, e si mise in viaggio conducendo un asinello che portava Maria e il piccolo Gesù.

Intanto in città i soldati di Erode uccidevano tutti i bimbi sotto i tre anni.

Una donna di nome Rachele, stringendo tra le braccia il figlioletto, fuggiva sperando di salvarlo. Ma un soldato la raggiunse e uccise il piccino. Rachele divenne pazza e riprese la fuga, stringendo tra le mani un giocattolo della sua creatura.

Ad un tratto vide la famiglia di Gesù che andava verso la salvezza. Fu presa da invidia: nessuna madre doveva salvare il proprio figlio dopo che il suo piccino era stato ucciso!

Tornò in città e informò Erode: guidati da lei venti cavalieri si buttarono all’inseguimento dei fuggitivi; ma la sabbia del deserto e l’ombra della notte coprirono ogni cosa e i cavalieri si dispersero.

All’alba Rachele si svegliò: il suo capo poggiava sulle ginocchia della Madonna e Gesù le carezzava teneramente i capelli.

-Rasserenati, – una voce le diceva – sei perdonata, perché più grave della tua colpa è il tuo dolore.-

Gli occhi della misera si riempirono di lacrime; prese il bimbo tra le braccia e gli offrì il giocattolo che era stato del suo morticino. Un angelo le apparve:

– Va’,- le disse -va’ per anni e secoli errabonda. Ogni anno, in questo giorno, tutti i bambini abbiano da te un dono: tutti ti ameranno e in ognuno di essi ritroverai tuo figlio.-

Da: Lo spino fiorito – Ariston – E. De Renzi

 

 

 

 

 

 

ESERCIZIO INTERATTIVO DI COMPRENSIONE DI LETTURA

Metti a prova la tua comprensione di lettura con il seguente esercizio, Dopo aver letto attentamente il testo anteriore completa le affermazioni che seguono scegliendo una delle quattro possibilità.

Welcome to your Come nacque la festa della Befana – Prova di comprensione di lettura facile

Un angelo

Giuseppe

Rachele

Rachele

Dopo l'incontro con la famiglia di Gesù

All'alba

Rachele

Alla fine un Angelo


Colori al mercato – Prova di comprensione di lettura

Prova di comprensione di lettura facile

Colori al mercato

Un sole caldo ma non fastidioso inondava la città. In quelle condizioni era bello passeggiare spensieratamente per le vie rumorose del mercato. 

Le bancarelle dei fruttivendoli si alternavano a quelle dei macellai e dei pescivendoli.

Nelle prime facevano viva mostra di sé rosse fragole, verdi zucchine, gialli meloni, bianchi funghi, melanzane violette, arance dorate; i macellai esaltavano a gran voce la bontà delle loro bistecche rossastre, delle lunghe matasse di salsiccia, il prezzo convenientissimo degli ultimi grossi cotechini rimasti.

Nelle ceste delle pescherie, guizzanti anguille tentavano invano di scivolare fuori dai viscidi contenitori di plastica, mentre immobile il pesce azzurro emanava riflessi argentei. 

Con le sporte rigonfie di cibarie i compratori si incrociavano a fatica nelle strette stradine, si mettevano in fila per acquistare altre vivande, nelle bancarelle che non avevano ancora visitato.

L. Lelli

 

 

 

 

 

ESERCIZIO INTERATTIVO DI COMPRENSIONE DI LETTURA

Metti a prova la tua comprensione di lettura con il seguente esercizio, Dopo aver letto attentamente il testo anteriore completa le affermazioni che seguono scegliendo una delle quattro possibilità.

Welcome to your Colori al mercato – Prova di comprensione di lettura facile

Il sole

Le bancherelle

Nelle bancherelle dei fruttivendoli

I macellai gidavano

Alcuni prodotti che vendeva il macellaio

Al mercato si poteva

Le anguille

I compratori

 

Il gerundio e i suoi tempi

Il gerundio e i suoi tempi

Il gerundio e i suoi tempi

 

 

Il gerundio ha due tempi: il presente o gerundio semplice, che indica l’azione come contemporanea all’azione del verbo reggente, e il passato o gerundio composto, che indica un’azione anteriore a quella espressa dal verbo reggente:

Studiava ascoltando musica.
(mentre studiava)

Avendo studiato, comincio ad ascoltare musica.
(prima di ascoltare musica)

 

L’uso del gerundio passato è meno frequente e in genere viene sostituito con frasi esplicite:

Essendo passato con il semaforo in rosso, è stato multato.
(poco frequente)

E stato multato perché è passato con il semaforo in rosso.
(più frequente)

Il gerundio esprime un evento e può indicarne:

  • il tempo in cui avviene l’azione rispetto al verbo reggente

Correndo per la strada, incontro sempre Mario.
(quando incontro Mario)

  • la causa che determina l’azione del verbo reggente

Essendo molto stanco, sono andato a dormire.
(perché sono andato a dormire)

  1. Il modo in cui viene compiuta l’azione del verbo reggente

Parlava con gli amici, piangendo.
(in che modo parlava con gli amici)

Il gerundio può avere usi particolari molto frequenti nella lingua italiana in perifrasi che usano i verbi andare e stare:

  • per indicare un’azione che si sta svolgendo nel momento in cui parliamo:

Lasciami tranquillo che sto mangiando.

  • per indicare un’azione che si sta sviluppando:

Il tempo va migliorando.

 

 

 

Il participio e i suoi tempi

Il participio e i suoi tempi

Il participio e i suoi tempi

 

 

Il participio è un modo che “partecipa” sia nelle caratteristiche del un verbo sia di quelle dell’aggettivo. Come verbo, infatti, esprime un’aziono o un modo di essere; come aggettivo funziona da attributo di un nome, con cui concorda in genere e in numero:

Un rumore irritante mi svegliò.
come verbo, indica un’azione = “che irritava”
come aggettivo, concorda in genere e numero con il nome rumore

La medicina scaduta fu buttata via.
come verbo, indica un modo di essere = “che era scaduta”
come aggettivo, concorda in genere e numero con il nome medicina.

Il participio ha due tempi, entrambi semplici: il presente e il passato.

Il participio presente è usato soprattutto come aggettivo e, quindi, come attributo di un nome:

Paolo mi ha raccontato una storiella molto divertente.
Laura ha un bel viso sorridente.

Come aggettivo, il participio presente può essere sostantivato e, quindi, usato come nome:

Questo brillante è molto prezioso.
Un famoso cantante è caduto dal palco.

In funzione di verbo, il participio presente è di uso raro. Lo si trova nei testi letterari o nei testi appartenenti al linguaggio della burocrazia. Oggi, al posto del participio presente, nella lingua parlata e scritta si usa per lo più una proposizione relativa: “Dalla folla occorrente (più usuale: che occorreva) da tutte le parti, si levò un grido.

Anche il participio passato (lodato, -a, -i, -e) funziona sia come aggettivo sia come verbo. Come aggettivo funge da attributo di un nome, con cui concorda in genere e numero:

La polizia catturò subito i banditi evasi.

Spesso il participio passato viene sostantivato e usato come nome: l’evaso, un laureato, gli invitati, il gelato, ecc.

Come verbo, il participio passato, unito all’ausiliare essere, serve a costruire tutti i tempi  delle forme passive:

Paolo e Laura sono stati lodati da tutti.

Unito agli ausiliari essere e avere serve a formare i tempi composti di tutti i verbi:

Siamo tornati ieri.
Ti ho spedito il pacco per posta.

Sempre come verbo, il participio passato viene anche usato come elemento centrale di proposizioni dipendenti, con valore temporale o causale, cioè con il significato di “dopo che” o “poiché”:

Risolto il problema, tutta la controversia finì in nulla.
Spaventati dal rumore, i ladri fuggirono.