È nato un bambino
Molti anni fa tre strane figure andavano vagando per la pianura innevata. I tre forestieri bussarono alla porta di Jorim, il pastore, e dopo aver mangiato quel poco che il pastorello poteva offrire, dissero che erano tre astronomi, che venivano da molto lontano e, che una stella aveva loro rivelato che era nato un bambino che avrebbe cambiato il mondo con l’amore.
Volevano trovare il nuovo re e dargli il benvenuto. La mattina seguente i tre partirono. Jorim rimase impressionato da tutto ciò che aveva udito e nacque in lui il desiderio di mettersi in cammino.
Così si diresse verso il villaggio e là raccontò del suo incontro e della lieta novella. La gioia che emanava da lui contagiò anche gli altri, che dimenticarono i tormenti e gli affanni quotidiani e cominciarono a cantare e a ballare.
* Ecco, prendi questo flauto – dissero al momento del congedo. – Il suo suono rallegrerà te e l’animo del bambino.
La sua strada lo portò poi davanti ad una casa sperduta. Là c’era un vecchio che stava spaccando della legna. Jorim lo aiutò e anche a quest’uomo raccontò dove era diretto.
– L’inverno è freddo e il cammino è lungo – disse il vecchio. – Prendi con te questa coperta di lana, riscalderà te e il bambino.
Jorim proseguì, sempre seguendo la stella. Per via incontrò una bambina che si era smarrita. Jorim la consolò suonandole il flauto, e l’aiutò a trovare la casa dei suoi genitori. Ancora una volta Jorim raccontò la storia dei tre astronomi e del bambino appena nato, che sarebbe stato d’aiuto a tutta l’umanità. La donna gli diede un pane con frutta secca appena sfornato.
Riprese il cammino e alla fine scorse una misera capanna. Sopra si era fermata la stella. Riconobbe i tre astronomi. C’erano dei pastori, poi un uomo e una donna che teneva un bambino tra le braccia. Egli coprì con la coperta di lana la donna e il bambino, poi prese il pane di frutta e lo distribuì. Infine col flauto suonò una melodia che narrava della miseria e della speranza degli uomini.
J. Capek – ‘E nato un bambino – Arka