Numerali frazionari, distributivi e collettivi

GRAMMATICA ITALIANA

Numerali frazionari, distributivi e collettivi

 

Numerali frazionari, distributivi e collettivi
 
 
Oltre agli aggettivi numerali cardinali, ordinali e moltiplicativi, esistono altri tre tipi di numerali: numerali frazionari, distributivi e collettivi.
  • I numerali frazionari: non sono aggettivi ma nomi, indicano una o più parti di una totalità e si formano unendo un numero cardinale, che indica la parte, con un numero ordinale che indica la totalità. Nei testi normali si scrivono in lettere mentre nei testi scientifici e matematici si scrivono in cifre:
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Numerali frazionari, distributivi e collettivi
 
Per indicare la divisione in due parti di un’unita, si usano i termini mezzo e metà.
Mezzo può essere usato sia come nome sia come aggettivo. Quando è usato come aggettivo concorda in genere e numero con il nome cui si riferisce e lo precede:
 
mangio solamente mezza pizza;
 
invece quando è usato come nome non varia in genere e numero perché il suo significato corrisponde sempre a “un mezzo”:
 
Sono già le otto e mezzo;
  • i numerali collettivi sono per la maggior parte nomi e indicano persone, animali o cose riunite in un solo gruppo:
coppia, paio, terna; 
decina, dozzina, ventina; 
centinaio, migliaio; 
centenario, millenario; 
triduo, novena, quarantena; 
bivio, trivio, quadrivio;
 
nomi che indicano un periodo di due, tre o più mesi:
 
bimestre, quadrimestre, semestre;
 
nomi che indicano un periodo di due, tre o più anni:
 
biennio, quadriennio, decennio;
 
nomi che indicano due o piu esecutori di una composizione musicale:
 
duetto, terzetto, quartetto, sestetto;
 
i termini usati nel gioco della tombola o del lotto:
 
ambo, terna, quaterna, cinquina
 
i termini usati nella composizione musicale:
 
 terzina, quartina, sestina, ottava;
 
alcuni numerali collettivi hanno valore approssimativo:
 
ha una trentina d’anni; 
ci saranno un centinaio di persone;
 
gli aggettivi ambedue che è invariabile ed entrambi che al femminile fa entrambe, significano tutti/e e due, si usano prima dell’articolo del nome a cui fanno riferimento:
 
si è ferito entrambe le braccia; 
ambedue fratelli si sono laureati;
  • i numerali distributivi sono locuzioni che indicano come si ripartiscono più persone o cose nel tempo e nello spazio:
i ragazzi passavano uno alla volta; 
hanno assegnato due compiti per ciascuno; 
devi prendere l’antibiotico ogni otto ore;
 
 



Gli aggettivi numerali moltiplicativi

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Gli aggettivi numerali moltiplicativi

 

Gli aggettivi numerali moltiplicativi
 
Gli aggettivi numerali moltiplicativi indicano quante volte una cosa è maggiore rispetto a un’altra oppure quante sono le parti di cui si compone una cosa:
 
Questo lavoro offre un vantaggio doppio. 
I partiti hanno formato una triplice alleanza.
 
Gli aggettivi numerali moltiplicativi sono variabili sia in genere sia in numero:
 
una spesa doppia 
delle spese doppie 
un esercizio doppio 
degli esercizi doppi
 
se si utilizzano con un articolo determinativo, prendono un valore di sostantivo:
20 è il quadruplo di cinque
 
Gli aggettivi numerali moltiplicativi hanno due forme e possono essere infiniti:
 
Gli aggettivi numerali moltiplicativi
 
 
però normalmente vengono usati solamente per le prime 3 unità:
 
doppio
triplo
quadruplo
 
con le unità numeriche superiori si ricorre all’uso si una perifrasi:
 
una dimensione dieci volte maggiore
 
La forma doppio, triplo ecc., si usa per indicare quante volte una cosa è più grande di un’altra, invece la forma duplice, triplice ecc., si usa per indicare che una cosa è formata da due o più parti, che serve per due o più usi o che ha due o più scopi:
 
Questa scatola ha un peso doppio di quest’altra. 
Questo strumento ha una duplice funzione.
 
Anche se ci sono anche molti casi in cui queste due forme vengono usate senza differenziarli, come fossero sinonimi:
 
Faccia una ricevuta in doppia copia. 
Faccia una ricevuta in duplice copia.
 
 



Gli aggettivi numerali ordinali

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Gli aggettivi numerali ordinali

 

 
Gli aggettivi numerali ordinali indicano l’ordine di successione che una persona, animale o cosa occupa in cui una successione numerica.
 
Al contrario degli aggettivi numerali cardinali possono variare sia nel genere che nel numero per accordarsi con il nome cui si riferiscono.
 
Il decimo giorno del mese. 
La seconda settimana del mese.
 
Per ogni numero cardinale esiste l’equivalente aggettivo numerale ordinale:
 
 
Gli aggettivi numerali ordinali
 
 
i primi dieci aggettivi numerali ordinali, hanno una forma particolare che deriva dal latino:
 
primo 
secondo 
terzo 
quarto 
quinto 
sesto 
settimo 
ottavo 
nono 
decimo
 
tutti gli altri si formano aggiungendo il suffisso –esimo al numero cardinale eliminando normalmente l’ultima vocale ad eccezione dei composti di tre che hanno l’ultima vocale accentata:
 
 
Gli aggettivi numerali ordinali
 
 
Gli aggettivi numerali ordinali si possono scrivere in cifre arabiche seguite in alto a destra dal segno esponenziale o per il maschile (a  per il femminile) o dai numeri romani:
 
 
Gli aggettivi numerali ordinali
 
 

Gli aggettivi numerali ordinali possono anche essere scritti con le cifre árabe accompagnate dalla lettera esponente “°”per il maschile e “ª” per il femminile, posta in alto a destra

1° (primo), 2° (secondo), 3 ª (terza), 4 ª (quarta)…

 
Gli aggettivi numerali ordinali possono essere sostantivati premettendo l’articolo determinativo:
 
Beati gli ultimi perché saranno i primi.
 
Gli aggettivi numerali ordinali precedono sempre i nomi cui si riferiscono tranne quando fanno riferimento a personaggi storici o papi:
 
il terzo ciclista
Napoleone III
e quando si usano nelle scritte e nei titoli
atto secondo
capitolo ottavo
fila quinta
 
Gli aggettivi numerali ordinali, a differenza dei cardinali, variano tutti nel genere e nel numero e si accordano con il nome cui si riferiscono seguendo le stesse regole degli aggettivi qualificativi:
 
il primo giorno 
i primi giorni 
la prima settimana 
le prime settimane
 
Mille non si cambia in –mila come nei cardinali, ma segue la regola degli aggettivi numerali ordinali:
 
La millesima parte di una sostanza.
 

Il numerale ordinale “primo”, si può utilizzare al posto del cardinale per indicare il giorno iniziale di un mese, evitando usare la parola “ giorno”:

La festa comincia il primo marzo.

 

Vediamo alcuni esempi di numeri ordinali:

0º → zeresimo
1º → primo
2º → secondo
3º → terzo
4º → quarto
5º → quinto
6º → sesto
7º → settimo
8º → ottavo
9º → nono
10º → decimo
11º → undicesimo
12º → dodicesimo
13º → tredicesimo
14º → quattordicesimo
15º → quindicesimo
16º → sedicesimo
17º → diciassettesimo
18º → diciottesimo
19º → diciannovesimo
20º → ventesimo
21º → ventunesimo
22º → ventiduesimo
23º → ventitreesimo
24º → ventiquattresimo
25º → venticinquesimo
26º → ventiseiesimo
27º → ventisettesimo
28º → ventottesimo
29º → ventinovesimo
30º → trentesimo
40º → quarantesimo
50º → cinquantesimo
60º → sessantesimo
70º → settantesimo
80º → ottantesimo
90º → novantesimo
100º → centesimo
101º → centounesimo
102º → centoduesimo
200º → duecentesimo
300º → trecentesimo
400º → quattrocentesimo
500º → cinquecentesimo
600º → seicentesimo
700º → settecentesimo
800º → ottocentesimo
900º → novecentesimo
1000º → millesimo
2000º → duemillesimo
1.000.000º → milionesimo

 

Gli aggettivi numerali cardinali

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Gli aggettivi numerali cardinali

 
Gli aggettivi numerali cardinali corrispondono alla serie infinita di numeri, determinano la quantità numerica delle persone, animali o cose di cui si parla, in maniera esatta e precisa e il loro nome si deve al fatto che costituiscono il “cardine” della numerazione.
 
Gli aggettivi numerali cardinali possono essere scritti in lettere (due, tre,,,) o in cifre arabiche (1, 2, 3…), la rappresentazione in cifre viene usata soprattutto nelle operazioni matematiche, nei testi tecnici e scientifici, nei resoconti finanziari, nelle misure di lunghezza e di peso, nell’indicazione delle ore, delle date, dei numeri delle vie o quando si tratta di numeri molto grandi. In tutti gli altri casi in cui sono usati nel campo matematico è consigliabile ricorrere alla scrittura in lettere.
 
Gli aggettivi numerali cardinali sono invariabili, al di fuori di uno che al femminile ha la forma una e di mille che al plurale ha la forma –mila:
 
uno studente / una studentessa
mille / duemila
 
L’aggettivo numerale uno si tronca come l’articolo indeterminativo uno:
 
un cane, 
uno straccio, 
un’amica ecc.;
 
L’aggettivo numerale tre non si accenta mai tranne quando si usa nei suoi composti:
 
trentatré, ottantatré ecc.;
 
nella formazione dei numeri composti che si formano dall’unione delle decine da venti in poi si tronca la ultima vocale:
 
ventuno, trentotto;
 
il troncamento dell’ultima vocale puo darsi anche con cento:
 
centuno;
contotto;
 
gli aggettivi numerali che sono formati da più numeri si scrivono uniti:
 
ventiquattro;
settantadue;
 
ad eccezione di cento e mille che si possono scrivere separati dalla congiunzione e:
 
cento e venti;
mille e quattro;
 
occorre prestare attenzione quando uno si unisce per mezzo della vocale e al numero maggiore perché cambia genere per avere l’accordo con il sostantivo cui si riferisce:
 
cento e una lettera;
mille e una notte;
 
i multipli del milione e del miliardo non sono aggettivi ma sostantivi, formano il plurale secondo le regole dei nomi e si scrivono separati senza congiunzione:
 
quattro milioni;
sei miliardi;
 
quando sono seguiti da un nome bisogna usare dopo di sé la preposizione di:
 
tre milioni di persone;
 
gli aggettivi numerali cardinali possono essere preceduti dall’articolo determinativo oppure no dando un significato differente alla frase:
 
i due libri di mio fratello sono rotti
due libri di mio fratello sono rotti
 
nel primo esempio con l’articolo si intende che il fratello possiede solamente due libri, invece nel secondo esempio senza articolo si intende che il fratello possiede più libri.
 
Gli aggettivi numerali cardinali si possono sostantivare come tutti gli aggettivi:
 
ho comprato la nuova cinquecento
 

 

L’aggettivo interrogativo

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L’aggettivo interrogativo

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L’aggettivo interrogativo si usa per domandare direttamente o indirettamente l’identità, la quantità e la qualità della persona, animale o cosa cui si riferiscono. Si usa sempre prima del nome e non è mai preceduto dall’articolo.
 
 
L’aggettivo interrogativo
 
 
L’aggettivo interrogativo Che: ha la stessa funzione di quale però è più usato nella lingua parlata. Al contrario di quale, è invariabile sia nel genere che nel numero:
 
Che cosa hai comprato? 
Che libri leggi?
 
Occorre fare attenzione all’uso sbagliato di che con un altro aggettivo che deve essere evitato:
 
Che bello! (forma sbagliata) 
Com’è bello (forma corretta)
 
L’aggettivo interrogativo quale non varia nel genere ma varia nel numero, si usa per formulare domande relative alla qualità o all’identità del nome cui si riferisce:
 
Quale vestito ti piace di più? (qualità) 
Quali vestiti ti piacciono di più? (qualità) 
Quale professore insegna italiano? (identità) 
Quali professori insegnano italiano? (identità)
 
Al singolare può subire il troncamento in qual quando è premesso a un nome che comincia con una vocale e a volte anche davanti a una consonante:
 
Qual è l’esercizio che dobbiamo fare? 
Qual buon vento ti porta?
 
Bisogna fare attenzione a non commettere l’errore di scrivere qual è con l’apostrofo:
 
qual’ è (forma sbagliata)
qual è (forma corretta)
 
L’aggettivo interrogativo quanto varia sia nel genere che nel numero, si usa per fare domande relative alla quantità del nome cui si riferisce:
 
Quanta pasta mangi? 
Quanto vino bevi? 
Quante sigarette fumi? 
Quanti libri leggi?
 
Che, quale e quanto si usano anche nelle proposizioni interrogative indirette:
 
mi chiedo che soddisfazione si proverà a fare questo; 
raccontami quali regole hai seguito per fare questo; 
è difficile credere quanti problemi hai;
 
questi tre aggettivi vengono detti aggettivi esclamativi quando sono usati per introdurre un’esclamazione e dare una certa enfasi alla quantità o alla qualità del sostantivo a cui si riferiscono, attraverso un’esclamazione.
 
Che brutta giornata! 
Quanti problemi! 
Quale audacia?