Gradi degli avverbi
GRAMMATICA ITALIANA
Gradi e alterazioni degli avverbi
Gli avverbi che terminano in –mente, gli aggettivi con funzione avverbiale, e alcuni altri avverbi di modo e di tempo hanno i gradi di comparazione come gli aggettivi:
rapidamente – più rapidamente – rapidissimamente (avverbi in –mente)
lento – più lento – lentissimo (aggettivo con funzione avverbiale)
male – più male – malissimo (avverbio di modo)
presto – più presto – prestissimo (avverbio di tempo)
Possono esprimere diversi gradi di intensità del loro significato e quindi, oltre al grado positivo, possono avere il grado comparativo e superlativo.
Gradi e alterazioni degli avverbi
- Grado positivo:
sono partiti presto
- Grado comparativo di maggioranza:
sono partiti più presto degli altri
- Grado comparativo di uguaglianza:
sono partiti presto come gli altri
- Grado comparativo di minoranza:
sono partiti meno presto degli altri
- Grado superlativo assoluto:
sono partiti prestissimo
- Grado superlativo relativo:
sono partiti il più presto possibile
Ci sono cinque avverbi che hanno delle forme particolari di comparativo e di superlativo, simili a quelle degli aggettivi corrispondenti:
bene (positivo) – meglio (comparativo) – ottimamente o benissimo (superlativo)
male (positivo) – peggio (comparativo) – pessimamente o malissimo (superlativo)
molto (positivo) – più (comparativo) – moltissimo (superlativo)
poco (positivo) – meno (comparativo) – minimamente o pochissimo (superlativo)
grandemente (positivo) – maggiormente (comparativo) – massimamente o sommamente (superlativo)
Alcuni avverbi, come avviene per i nomi e per gli aggettivi, possono modificare il loro significato aggiungendovi, mediante un suffisso, un’idea di accrescimento (-one) o di diminuzione (-ino) , di grazia (-etto, –uccio) o di disprezzo (-accio):
bene – benino – benone
male – maluccio – malaccio
presto – prestino
tardi – tardino – tarduccio
poco – pochino – pochetto
L’avverbio peggio è il comparativo di male. Non si può fare il comparativo di un comparativo:
più meglio di così non potrebbe andare (sbagliato)
meglio di così non potrebbe andare (esatto)
L’avverbio meno è il comparativo di poco, è sbagliato usarlo in proposizioni disgiuntive con il significato di no, ed è sconsigliato usarlo al posto di eccetto o tranne:
Non so se partirò o meno (sbagliato)
Non so se partirò o no (esatto)
Non so se partirò o non partirò (esatto)
C’erano tutti meno tuo cugino (sconsigliato)
C’erano tutti eccetto tuo cugino (migliore)
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