Queste prove di comprensione di lettura sono molto utili per valutare la propria capacità di comprensione di un testo scritto, leggendo i piccoli testi e facendo i test che seguono.
I testi sono stati suddivisi in tre categorie: facile, intermedio e avanzato. La suddivisione è approssimativa tenendo in conto l’uso del vocabolario, le espressioni idiomatiche, le forme figurate, la lunghezza del testo etc.
Consigli per lo svolgimento della prova:
Se lo ritieni opportuno puoi stampare sia il testo che l’esercizio per farli scritti.
Puoi utilizzare il dizionario per le parole che non conosci.
Leggi attentamente il testo cercando di non fissarti sul significato delle singole parole o frasi ma cercando di capire il contesto generale.
Istruzioni per lo svolgimento della prova:
Leggi attentamente i testi scritti più di una volta.
La prima volta cerca di capire il significato globale del testo tralasciando le parole che non conosci.
La seconda volta cerca il significato delle parole che non conosci.
Rileggi nuovamente il testo per vedere se la tua comprensione globale ha cambiato.
Fai il test che segue cercando di scegliere la frase che corrisponde di più al testo che hai letto.
Scarica la soluzione dell’esercizio per controllare le tue risposte.
Valuta la tua prova.
Valutazione della prova:Quando hai controllato le tue risposte, puoi utilizzare queste indicazioni per valutare i risultati:
Nessun errore: Eccellente capacità di comprensione di lettura.
Uno o due errori: Buona comprensione di comprensione di lettura.
Tre errori: Discreta comprensione di comprensione di lettura.
Quattro errori: Poca comprensione di comprensione di lettura.
Più di quattro errori: Insufficiente comprensione di comprensione di lettura.
Quando parliamo di genere e di forma dei verbi, ci riferiamo al significato dei verbi inteso come la relazione che stabilisce con il soggetto.
Il genere divide i verbi in:
TRANSITIVI quando l’azione del soggetto passa direttamente su una persona, un animale o una cosa
IL RAGAZZO (soggetto) LAVA (verbo transitivo) LA MACCHINA(oggetto)
INTRANSITIVI quando l’azione del soggetto non passa direttamente su una persona, animale o cosa, ma si esaurisce nel soggetto stesso che la compie.
I BAMBINI(soggetto) RIDONO (verbo intransitivo)
La Forma invece indica se il soggetto compie un’azione, la subisce o entrambi i casi e quando non viene indicato o non esiste il soggetto che compie l’azione.
Può essere ATTIVA quando il soggetto compie l’azione:
IL RAGAZZO LAVA LA MACCHINA
o può essere PASSIVA quando il soggetto è chi riceve l’azione:
LA MACCHINA È LAVATA DAL RAGAZZO
Può essere RIFLESSIVA quando il soggetto compie e nello stesso tempo subisce l’azione:
IL RAGAZZO SI LAVA
Può essere IMPERSONALE quando non esiste il soggetto o quando l’azione non si può attribuire a nessuna persona, animale o cosa.
IN INVERNO NEVICA MOLTO
In questa sezione vedremo in dettaglio tutti i generi e le forme dei verbi italiani.
Le forme degli aggettivi qualificativi: il genere e il numero
La forma dell’aggettivo qualificativo si riferisce algenere e al numero degli aggettivi qualificativi e segue le stesse regole della forma del nome.
Quindi, la forma dell’aggettivo qualificativo, generalmente varia cambiando la desinenza dell’aggettivo in rapporto al genere (maschile o femminile) e al numero (singolare e plurale).
Le forme degli aggettivi qualificativi di genere maschile e singolari che finiscono con la vocale (-o) sono quattro, due per il numero e due per il genere:
bello (singolare maschile)
bella (singolare femminile)
belli (plurale maschile)
belle (plurale femminile)
Le forme degli aggettivi qualificativi che al maschile singolare finiscono in (-ista), in (-cida) e in (-ita), sono tre, una un’unica per il genere e due per il numero:
pittore o pittrice surrealista (singolare sia maschile sia femminile)
pittori surrealisti (plurale maschile)
pittrici surrealiste (plurale femminile)
atteggiamento o volontà omicida (singolare sia maschile sia femminile) atteggiamenti omicidi (plurale maschile)
volontà omicide (plurale femminile)
ragazzo o ragazza ipocrita (singolare sia maschile sia femminile)
ragazzi ipocriti (plurale maschile)
ragazze ipocrite (plurale femminile)
Le forme degli aggettivi qualificativi che al singolare finiscono in (-e), sono solamente due, una forma per il singolare sia femminile sia maschile e una forma per il plurale sia femminile sia maschile:
bambino o bambina felice (singolare sia maschile sia femminile)
bambini o bambine felici (plurale sia maschile sia femminile)
Ci sono inoltre degli aggettivi qualificativi che sono invariabili, che hanno un’unica forma valida per entrambi i generi e numeri.
Gli aggettivi in (-i):
pari impari dispari
Alcuni aggettivi indicanti colore:
rosa blu viola
Coppie di aggettivi indicanti gradazioni di colore:
verde chiaro verde scuro
Coppie di aggettivi formati da un aggettivo indicante un colore e da un sostantivo:
rosso fuoco verde bottiglia
Le locuzioni avverbiali usate come aggettivi:
dabbene perbene dappoco
L’aggettivo arrosto:
pollo arrosto polli arrosto
Alcuni aggettivi formati da –antie un sostantivo:
faro antinebbia fari antinebbia
Occorre ricordare le forme degli aggettivi qualificativi particolari dei plurali che generalmente corrispondono a quelle già viste per i nomi:
Gli aggettivi in (-co) formano il plurale in (-chi) e gli aggettivi in (-ca) formano il plurale in (-che) se sono piani, cioè accentati sulla penultima sillaba:
un tavolo bianco – dei tavoli bianchi una sedia bianca – delle sedie bianche
ma ci sono delle eccezioni come:
amico – amici greco – greci
Gli aggettivi in (-go) formano il plurale in (-ghi) e gli aggettivi in (-ga) formano il plurale in (-ghe) se sono piani, cioè accentati sulla penultima sillaba.
formato analogo – formati analoghi
edizione analoga – edizioni analoghe
Gli aggettivi in (-io) possono formare il plurale con una sola (-i) o con due (-i) dipendendo se la (-i) del gruppo di vocali (-io) è accentata oppure no:
un ragazzo serio – dei ragazzi seri (i non accentata)
tetto natio – tetti natii (i accentata)
Gli aggettivi in (-cia) e in (-gia) formano il plurale al femminile in (-cie) e (-gie) quando la lettera (c) e (g) sono precedute da vocale e in (-ce) e (-ge) quando sono precedute da consonante:
sudicia – sudicie
saggia – sagge
Gli aggettivi bello, quello, buono e santo possono prendere differenti forme di singolare o plurale a seconda a seconda della lettera iniziale del nome a cui si riferiscono:
Gli aggettivi (dal latino nomen adiectivum, parola che si aggiunge) sono parole che accompagnano i nomi arricchendone il significato e dando informazioni che permettono indicare una particolare qualità:
un albero grande un film interessante delle persone educate
o per determinare meglio aspetti particolari come la quantità, il numero, la posizione, il possesso e cosi via:
il mio libro (possesso)
quella lavagna (posizione)
ho comprato alcune pizze (quantità)
ci sono quattro studenti (numero)
Secondo l’informazione che forniscono riguardo al nome a cui fanno riferimento, gli aggettivi possono essere distinti in: aggettivi qualificativi e aggettivi determinativi (o indicativi).
Gli aggettivi possono anche avere due funzioni:
funzione attributiva, quando il nome e l’aggettivo sono collegati direttamente
la rosa gialla il tavolo antico
funzione predicativa, quando il nome e l’aggettivo sono collegati indirettamente attraverso un verbo
la rosa è gialla il tavolo è antico
Quando un aggettivo segue un verbo, occorre distinguere tra la funzione predicativa dove l’aggettivo introduce una caratteristica al nome collegandosi direttamente con questo:
il treno veloce
e la funzione avverbiale dove l’aggettivo non si collega direttamente al nome e serve per modificare il significato del verbo: