Futuro semplice

Futuro semplice

 Futuro semplice

 
 
 



Il futuro semplice è un tempo verbale che si utilizza quando si parla di un fatto che deve ancora verificarsi o giungere a compimento:

Domani partiremo per il mare.
Farò gli esami la prossima settimana.

In alcuni contesti può assumere valori diversi dalla realtà e certezza espressi dal modo indicativo e può essere usato per:
  • esprimere approssimazione 
Ci saranno circa 35 persone.
Sarà mezzogiorno.
  • Esprimere un dubbio
Sarà arrabbiato?
Parleranno italiano?
  • Esprimere concessione
Sarai bravo a scuola, però devi studiare di più.
Avrete ragione, però non cambio idea.
  • Con valore dubitativo-esclamativo
Non penserai mica che ti ho ingannato?
Non metterai quel maglione vero?

A volte il futuro può essere usato per dare ordini o consigli:

Rimarrai a casa e studierai tutto il giorno.
La prossima volta farai più attenzione.
 
 

 

Futuro anteriore

Futuro anteriore

Futuro anteriore con avere

 

Futuro anteriore con essere

 

 
 
 
Il futuro anteriore è formato dal futuro semplice dell’ausiliare essere o avere più il participio passato del verbo:
saranno rimasti a casa
avrai mangiato troppo
si utilizza quando parliamo di fatti futuri e vogliamo indicare che un fatto avviene prima di un altro:
Domani dopo che avrò mangiato, andrò in palestra.
In questo caso il futuro anteriore (avrò mangiato) serve per indicare che questa azione avverrà prima di andare in palestra.
Per poter utilizzare il futuro anteriore in una frase con funzione temporale, dobbiamo utilizzare le espressioni:
QUANDO – APPENA – DOPO CHE
Domani dopo che avrò mangiato, andrò in palestra.
Appena sarò arrivato a casa, comincerò a studiare.
Quando il film sarà finito, mangeremo una pizza.
 
Oltre a un valore temporale, può avere anche un valore modale differente da quello espresso dall’indicativo e può essere utilizzato per:
  • esprimere un dubbio o incertezza:
Avrà già mangiato o non si sentirà bene?
Saranno arrivati in tempo?
 
  • fare una supposizione su fatti già avvenuti:
Avranno litigato, per questo non si parlano.
Avrà perso la loro squadra del cuore, per questo sono tristi.
 
In questi ultimi esempi si vede chiaramente che il futuro anteriore non indica anteriorità.
 
 
 

 

 

Trapassato remoto

Trapassato remoto

 Trapassato remoto avere

 

Trapassato remoto essere

 

 
 
 
 
Il trapassato remoto è formato dal passato remoto dall’ausiliare essere o avere più il participio passato del verbo:
Ebbero mangiato
Furono andati
Si utilizza per indicare un fatto che avviene prima di un altro fatto espresso con il passato remoto:
Lo spettacolo cominciò dopo che ebbero spento le luci
Il trapassato remoto deve esprime un evento immediatamente anteriore rispetto a quello espresso dal passato remoto e deve sempre essere introdotto da:
quando
quando ebbe finito di parlare tutti cominciarono ad applaudire
dopo che
dopo che il professore se ne fu andato tutti cominciarono a parlare
appena
appena fu eletto cominciò a governare
e non si può utilizzare nelle preposizioni principali ma solamente nelle preposizioni subordinate (frase secondaria)
Il trapassato remoto non si può utilizzare con il passato prossimo.
Quando i bambini ebbero finito di studiare, sono andati a giocare in giardino.
Non si può utilizzare neanche in una preposizione causale:
Lucia uscì di casa perché l’ebbero chiamata.
Bisogna acclarare che dal Novecento in poi il trapassato remoto non viene quasi più utilizzato e si trova solamente nella lingua letteraria di tono elevato.
 
 
 

Trapassato prossimo

Trapassato prossimo

Trapassato prossimo con avere

 

 

Trapassato prossimo con essere



Il trapassato prossimo chiamato anche piuccheperfetto, si forma con l’ausiliare essere o avere all’imperfetto e il participio passato del verbo:

eravamo andati
avevamo studiato

questo modo verbale si utilizza quando parliamo di due avvenimenti nel passato, però dobbiamo indicare che un’azione avviene prima dell’altra.

Non sono andato al cinema perché avevo già visto quel film.

Il fatto di aver visto il film avviene prima dell’altra azione ed è quindi indicato utilizzando il trapassato prossimo.

Il trapassato prossimo come l’imperfetto, può avere dei valori modali differenti da quelli espressi dall’indicativo che sono la realtà o certezza dei fatti di cui si parla:

Trapassato prossimo ipotetico

Se avessi vinto la lotteria a quest’ora avevo già comprato una casa.

Trapassato prossimo attenuativo

Buongiorno, ero venuto per chiederLe un favore.

Il trapassato prossimo si può utilizzare con qualunque tempo verbale al passato:

con il passato prossimo

Non sono andato alla festa perché non mi avevano invitato.

con l’imperfetto

Ero molto stanco perché avevo lavorato tutto il giorno

con il passato remoto

Quando arrivò Carlo la festa non era ancora cominciata.



 

Passato remoto

Passato remoto

 Passato remoto

 
 
 
Il passato remoto è un tempo verbale che attualmente viene sempre più spesso sostituito dal passato prossimo, soprattutto nell’Italia settentrionale.
Il suo utilizzo non indica esattamente un avvenimento lontano nel tempo, ma un’azione nel passato del tutto conclusa i cui effetti non si sentono più nel presente.
Cristoforo Colombo arrivò in America il 12 ottobre del 1492.
La ragazza chiamò il bambino e gli diede una caramella.
Il passato remoto è obbligatorio quando si vuole indicare un dato biografico di una persona defunta.
Leonardo da Vinci morì il 2 maggio 1519.
Il passato remoto viene utilizzato soprattutto nella letteratura narrativa per parlare di avvenimenti che si susseguono cronologicamente:
Aprì la porta, si tolse l’impermeabile e guardandola fissamente negli occhi cominciò a parlare.
Generalmente il passato remoto si utilizza per parlare di fatti che occorrono singolarmente, però si possono esprimere fatti ricorrenti:
Per molti mesi si alzò presto la mattina.
Ultimamente il passato remoto viene utilizzato quasi esclusivamente nell’italiano scritto o nell’italiano parlato in maniera molto formale.