Esercizio sulla posizione degli aggettivi

Esercizio sulla posizione degli aggettivi

Esercizio sulla posizione degli aggettivi

 

Esercizio sulla posizione degli aggettivi

Mette a prova la tua conoscenza con questo esercizio sulla posizione degli aggettivi. Se non ricordi le regole, ripassa la lezione corrispondente la posizione degli aggettivi.

COME FUNZIONA L’ESERCIZIO

L’esercizio si compone di 20 frasi dove gli aggettivi qualificativi sono messi prima o dopo il nome cui fanno riferimento. Devi selezionare, fra le due opzioni disponibili per ogni frase, il significato corretto che l’aggettivo qualificativo conferisce alla frase.

Dopo aver selezionato l’opzione che consideri corretta, devi aspettare alcuni secondi che il sistema registri la tua risposta e cambi la frase. Quando finisci l’esercizio, automaticamente dopo alcuni secondi apparirà la percentuale di risposte corrette che hai selezionato con un avviso che ti dice se hai superato la prova.

Esercizi sulla concordanza degli aggettivi

Esercizi sulla concordanza degli aggettivi

Esercizi sulla concordanza degli aggettivi

 

Esercizi sulla concordanza degli aggettivi

Questo è un esercizio sulla concordanza degli aggettivi. Se non ricordi le regole, ripassa la lezione corrispondente la concordanza degli aggettivi.

COME FUNZIONA L’ESERCIZIO

L’esercizio si compone di 20 frasi dove gli aggettivi qualificativi sono sostituiti da dei puntini. Devi selezionare, fra le tre opzioni disponibili per ogni frase, l’aggettivo qualificativo corretto per completare la frase.

Dopo aver selezionato l’opzione che consideri corretta, devi aspettare alcuni secondi che il sistema registri la tua risposta e cambi la frase. Quando finisci l’esercizio, automaticamente dopo alcuni secondi apparirà la percentuale di risposte corrette che hai selezionato con un avviso che ti dice se hai superato la prova.

Esercizi sul valore degli aggettivi

Esercizi sul valore degli aggettivi

Esercizi sul valore degli aggettivi

 

Esercizi sul valore degli aggettivi

Questo è un esercizio sul valore (attributivo, predicativo e avverbiale) degli aggettivi. Se non ricordi le regole, ripassa la lezione corrispondente le gli aggettivi: introduzione.

COME FUNZIONA L’ESERCIZIO

L’esercizio si compone di 20 frasi contenenti degli aggettivi. Devi selezionare, fra le tre opzioni disponibili per ogni frase, se l’aggettivo usato ha un valore attributivo, un valore predicativo o un valore avverbiale.

Dopo aver selezionato l’opzione che consideri corretta, devi aspettare alcuni secondi che il sistema registri la tua risposta e cambi la frase. Quando finisci l’esercizio, automaticamente dopo alcuni secondi apparirà la percentuale di risposte corrette che hai selezionato con un avviso che ti dice se hai superato la prova.

Gradi dell’aggettivo qualificativo

GRAMMATICA ITALIANA

Gradi dell’aggettivo qualificativo

 

Gradi dell’aggettivo qualificativo
 
 
 
VIDEO
 
I gradi dell’aggettivo qualificativo, stabiliscono il grado d’intensità con cui tale qualità è posseduta, potendo stabilire un confronto rispetto ad un’altra persona o cosa, rispetto a tutti gli altri individui della medesima specie o indicare tutta l’intensità massima possibile senza bisogno di stabilire alcun confronto.
 
I gradi dell’aggettivo qualificativo possono essere tre: «positivo«, «comparativo» e «superlativo«.
  • Il grado positivo: si limita a esprimere solamente la qualità dei nomi in modo generico, senza indicare la misura e neanche se è posseduta in modo maggiore o minore rispetto ad altre cose o persone:
Carlo è simpatico
In questo esempio, l’aggettivo simpatico riferito a Carlo, non specifica quanto è simpatico Carlo e neanche se è più o meno simpatico rispetto ad altre persone.
  • Il grado comparativo: stabilisce un paragone fra due nomi con rispetto a una stessa qualità o fra due qualità con rispetto a un nome o fra due verbi. I due elementi messi a confronto (nomi o qualità) si chiamano primo e secondo termine di paragone.
    Il comparativo può essere di tre tipi: comparativo di maggioranza, minoranza o uguaglianza.

  •  

    • Comparativo di maggioranza: quando la qualità attribuita al primo termine di paragone è in misura maggiore alla qualità attribuita al secondo termine di paragone.
      Questo comparativo si forma ponendo l’avverbio più davanti all’aggettivo e introducendo il secondo termine di paragone con di o con che
Roberto è più alto di Francesco 
Lavorare è più faticoso che studiare 
Monica è più intelligente che bella
    • Comparativo di uguaglianza: quando la qualità attribuita al primo termine di paragone è presente in misura uguale alla qualità attribuita al secondo termine di paragone.
      Questo comparativo si forma mediante le correlazioni tantoquanto, cosìcome, oppure, più semplicemente, con quanto e come posti davanti al secondo termine di paragone
Roberto è tanto alto quanto Francesco 
Roberto è così alto come Francesco 
Roberto è alto quanto Francesco 
Roberto è alto come Francesco
 
Il confronto potrebbe avvenire mettendo in relazione due comparativi (di maggioranza o di minoranza) con un terzo termine di paragone:
 
Roberto è tanto più intelligente di Francesco quanto Luigi.
    • Comparativo di minoranza: quando la qualità attribuita al primo termine di paragone è in misura minore alla qualità attribuita al secondo termine di paragone.
      Questo comparativo si forma ponendo l’avverbio meno davanti all’aggettivo e introducendo il secondo termine di paragone con di o con che
Roberto è meno alto di Francesco 
Studiare è meno faticoso che lavorare 
Monica è meno bella che intelligente
  • Il grado superlativo di un aggettivo qualificativo, indica che una determinata qualità è posseduta da qualcuno o da qualcosa al massimo livello.
    Esistono due tipi di grado superlativo: assoluto e relativo.

  •  

    • Superlativo assoluto: non introduce confronti con altri termini, attribuisce al nome una qualità in grado massimo e in maniera assoluta e si forma:
aggiungendo al tema dell’aggettivo di grado positivo, privato della desinenza morfologica, il suffisso –issimo potendo modificare la desinenza a seconda del genere e del numero del sostantivo a cui si riferisce:
 
Il libro è bellissimo 
la rivista è bellissima 
i libri sono bellissimi 
le riviste sono bellissime
 
Gli aggettivi che terminano in io come solitario o pio conservano la (i) se è tonica (accentata), invece si unisce a quella della desinenza quando è atona (non accentata):
 
solitario – solitarissimo (i tonica) 
pio – piissimo (i atona)
 
Gli aggettivi in –co e –go davanti al suffisso –issimo conservano il suono palatale o gutturale che hanno nel plurale maschile del grado positivo:
 
simpatico – simpaticissimo 
lungo – lunghissimo
 
usando avverbi intensificativi come sul serio, davvero, proprio, veramente:
 
sono davvero contento di rivederti 
tuo figlio è proprio intelligente
 
mettendo prima dell’aggettivo di grado positivo prefissi come arci-, ultra-, stra-, extra-, sovra-, super-, iper-:
 
sono arcicontento che tu abbia vinto 
quella persona è straricca
 
mettendo prima dell’aggettivo di grado positivo un avverbio di quantità che ne rafforza il significato, come molto, assai, oltremodo, sommamente, immensamente, infinitamente, decisamente, incredibilmente, estremamente ecc.:
 
La pizza è molto buona 
L’esercizio è estremamente difficile
 
mettendo davanti all’aggettivo l’avverbio tutto:
 
Il ragazzo era tutto bagnato
 
duplicando l’aggettivo di grado positivo:
 
si sono dati un abbraccio forte forte
 
rafforzando l’aggettivo di grado positivo con un altro aggettivo di significato analogo:
 
stasera non esco perché sono stanco morto
  • Superlativo relativo: attribuisce al nome una qualità in grado massimo (superlativo relativo di maggioranza) o in grado minimo (superlativo relativo di minoranza), ma no in modo assoluto, bensì in relazione a un gruppo di persone, animali o cose e si forma mettendo il più o il meno davanti all’aggettivo:
Roberto è il più intelligente 
Wolf è il cane meno pericoloso
 
Il gruppo di persone, animali o cose con il quale avviene il confronto, può essere introdotto dalle preposizioni di, tra o fra:
 
Roberto è il più intelligente della classe 
Wolf è il cane meno pericoloso fra questi
 
Il superlativo relativo si differenza dal comparativo di maggiorana o di minoranza per avere un articolo determinativo davanti all’aggettivo o al nome:
 
è stato il film più bello della stagione 
Roberto è il più simpatico della famiglia
 
Alcuni aggettivi possono formare il superlativo relativo e il superlativo assoluto usando una forma del tutto diversa rispetto a quella corrispondente all’aggettivo di grado positivo e vengono chiamati comparativi e superlativi organici:
 
buono (grado positivo)  
migliore (superlativo relativo)  
ottimo (superlativo assoluto)
cattivo (grado positivo
peggiore (superlativo relativo
pessimo (superlativo assoluto)
grande (grado positivo
maggiore (superlativo relativo
massimo (superlativo assoluto)
piccolo (grado positivo
minore (superlativo relativo)  
minimo (superlativo assoluto)
 
Ci sono inoltre aggettivi che indicano una qualità che non può essere posseduta in grado maggiore o minore, che sono privi di comparativo e superlativo:
 
quadrato
chimico
mensile
francese
 
Anche gli aggettivi che già da soli danno l’idea del superlativo sono privi di comparativo e superlativo:
 
immenso
eterno
infinito
enorme
 

 

 

Gli aggettivi composti

GLI AGGETTIVI COMPOSTI

Gli aggettivi composti

 

Gli aggettivi composti

Gli aggettivi composti

 

Gli aggettivi composti sono formati dall’unione di due elementi che possono essere

agrodolce
  • un aggettivo e un nome:
verdeoliva
sempreverde
maleducato
  • un prefissoide e un aggettivo
monografico
  • un sostantivo e un suffisso
animalesco
 

Normalmente le due parti degli aggettivi composti sono unite in un’unica parola:

 

sacrosanto
variopinto
 
alcune volte, però, quando ci si riferisce a situazioni particolari e transitorie o gli aggettivi composti sono formati da due aggettivi di significato contrario, le due parti vengono divise da un trattino:
 
ragazzo italofrancese
corso teoricopratico
 
anche gli aggettivi composti che sono formati da due elementi separati da un trattino, formano il plurale modificando solamente la desinenza della seconda parola:
 
sordo-muto
sordo-muti
sordo-mute