il numero dei nomi

IL NUMERO DEI NOMI

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Il numero del nome – singolare e plurale 

 

Quando parliamo del numero dei nomi, ci riferiamo alle due forme: singolare o plurale.

Un nome al singolare serve per indicare un solo essere vivente o una sola cosa:

un quadro
un ragazzo
un gatto

invece un nome al plurale indica più esseri viventi o più cose:

molti quadri
alcuni ragazzi
due gatti

In italiano l’informazione sul numero dei nomi, normalmente è data dalla desinenza, la quale ci indica, appunto, se il nome in questione è di numero singolare o di numero plurale:

una casa (singolare)
delle case (plurale)

Per quanto riguarda il passaggio dal singolare al plurale dei nomi, questo si ottiene generalmente mutandone la desinenza. Occorre però fare attenzione alla tipologia del nome, infatti i nomi possono essere classificati in differenti tipologie, le quali seguono delle regole diverse per formare il plurale.

  • nomi variabili, i quali cambiano dal singolare al plurale attraverso la variazione della desinenza: libro/libri, cane/cani, donna/donne;
  • nomi invariabili, i quali hanno un’unica forma valida per il singolare e per il plurale, risultando uguali al singolare e al plurale: il caffè/i caffè, il cinema/i cinema, la crisi/le crisi;
  • nomi difettivi, così chiamati perché mancano di una delle due forme, perciò si usano solamente al singolare o al plurale: il burro, il latte, i pantaloni, le nozze;
  • nomi sovrabbondanti, così chiamati perché presentano una forma doppia di plurale: il ginocchio/i ginocchi-le ginocchia, il filo/i fili-le fila;
  • i nomi composti, i quali sono formati dall’unione di due o più parole: pescespada, francobollo, portacenere;

 

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il significato dei nomi

IL SIGNIFICATO DEI NOMI

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il significato dei nomi
 
 

Il significato dei nomi

 
All’interno della grande quantità di nomi esistenti nell’italiano, esistono numerose differenze che ci permettono di classificarli e suddividerli in maniera da conoscerli meglio. Questa suddivisione si fa in base alle diverse cose che indicano e, quindi, in base a ciò che significano. Quando ci riferiamo al significato dei nomi, stiamo parlando appunto di questa classificazione che ci permette di distinguere meglio le parole a cui fanno riferimento i nomi, basandoci in ciò che significano. 
 
In base al significato, cioè dal punto di vista semantico, i nomi si dividono in:
 
nomi comuni e propri, nomi concreti e astratti, nomi individuali e collettivi.
 
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la forma dei nomi

LA FORMA DEI NOMI

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|La forma dei nomi

 

La forma dei nomi

La forma dei nomi si riferisce alla variazione che subisce il nome per modificare il suo genere (femminile o maschile) e il suo numero (singolare o plurale).

Quasi tutti i nomi sono variabili, significa che presentano, di solito, diverse forme, per definire queste due parti molto importanti che sono il genere e il numero.

 Il nome è formato da due parti, la prima parte invariabile denominata radice (o morfema lessicale) indica il significato del nome; la seconda parte variabile denominata desinenza (o morfema grammaticale) fornisce informazioni di carattere grammaticale indicando il genere (femminile o maschile)  e il numero (singolare o plurale) del nome:

TAVOLO
TAVOL (radice) + O (desinenza)

In questo caso la radice (TAVOL) indica che si tratta di un oggetto che appartiene alla categoria mobili e la desinenza (O) indica due cose, che il genere del nome è maschile e il numero è singolare.

L´insieme di tutte le desinenze relative a un nome viene denominata (declinazione o flessione).

Ci sono nomi che hanno 4 desinenze:

1 – una forma con la desinenza in O per indicare che si tratta di una sola persona di genere grammaticale maschile.

il ragazzo 

2 – una forma con la desinenza in A per indicare che si tratta di una sola persona di genere grammaticale femminile.

la ragazza

3 – una forma con la desinenza in I per indicare che si tratta di più persone di genere grammaticale maschile.

i ragazzi 

4 – una forma con la desinenza in E per indicare che si tratta di più persone di genere grammaticale femminile.

le ragazze

Ci sono nomi che sono invariabili nel genere e quindi hanno solo due desinenze:

1 – una forma con la desinenza in E per indicare che si tratta di una sola persona di genere grammaticale sia maschile che femminile.

il nipote 

2 – una forma con la desinenza in I per indicare che si tratta di più persone di genere grammaticale femminile.

i nipoti

 Ci sono nomi che sono indeclinabili, cioè non variano in genere e in numero ed hanno una desinenza:

il cinema / il gorilla

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La forma dei nomi: il numero

La struttura dei nomi

LA STRUTTURA DEI NOMI

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La struttura dei nomi
 
 

La struttura dei nomi

Quando parliamo della struttura dei nomi, ci riferiamo alle parti da cui sono formati i nomi e si possono dividere in quattro categorie: primitivi, derivati, alterati e composti.
 

 

Attenzione: a seguito di un attacco alla web sono stati cancellati molti articoli ed esercizi interattivi e poco alla volta li stiamo rifacendo tutti, motivo per cui alcuni di questi link potrebbero non funzionare. Ti chiediamo scusa se questo succedesse e ti invitiamo a riprovare fra alcuni giorni.

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La struttura dei nomi


Il nome o sostantivo

IL NOME O SOSTANTIVO

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Il nome o sostantivo

Il nome o sostantivo (dal latino nomen substantivu, cioè parola che serve a indicare una substantia), è quella parte del discorso che serve a designare tutte le cose che esistono nella realtà e quelle che possiamo pensare o immaginare. Per esempio:

Roberto. amico, cugino (indicano una persona)
Roma, montagna, casa (indicano un luogo)
libro, divano, trapano (indicano un oggetto)
velocità, ragione, oscurità (indicano un concetto astratto)
caduta, vittoria, vendita (indicano un’azione)
odio, amicizia, amore (indicano sentimenti)
spavento, allegria, depressione (indicano stati d’animo)
Topolino, Pinocchio, Biancaneve (indicano figure e personaggi fantastici)

È attraverso il nome che possiamo identificare ed entrare in rapporto con tutto ciò che esiste e comunicarlo agli altri. Infatti, nella nostra infanzia, sono stati proprio i nomi le prime parole che abbiamo utilizzato per parlare e cercare di comunicare con le persone che ci circondavano.

In generale qualunque parte del discorso può esercitare la funzione di nome (si dice sostantivare una parola) con solamente premettere l`articolo determinativo o l´articolo indeterminativo:

  •      gli aggettivi qualificativi:

questo è il brutto del mio lavoro. 

  •      i pronomi:

i miei genitori sono molto anziani 

  •      i verbi:

tra il dire e il fare c’è il mare 

  • Gli avverbi:

il domani è incerto 

  • Le congiunzioni

Con i se e i ma non si fa nulla 

I nomi si possono classificare e analizzare in tre modi diversi:

In base al loro significato, una classificazione che ci permette di distinguere meglio le parole a cui fanno riferimento, basandoci in ciò che significano:

comuni, propri, concreti, astratti, individuali, collettivi, numerali e nomi massa

In base alla loro forma cioè alla variazione che subisce il nome per modificare il suo genere (femminile o maschile) e il suo numero (singolare o plurale).

In base alla loro struttura, cioè alle parti da cui sono formati:

primitivi, derivati, alterati e composti

 

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