Trapassato prossimo

Trapassato prossimo

Trapassato prossimo con avere

 

 

Trapassato prossimo con essere



Il trapassato prossimo chiamato anche piuccheperfetto, si forma con l’ausiliare essere o avere all’imperfetto e il participio passato del verbo:

eravamo andati
avevamo studiato

questo modo verbale si utilizza quando parliamo di due avvenimenti nel passato, però dobbiamo indicare che un’azione avviene prima dell’altra.

Non sono andato al cinema perché avevo già visto quel film.

Il fatto di aver visto il film avviene prima dell’altra azione ed è quindi indicato utilizzando il trapassato prossimo.

Il trapassato prossimo come l’imperfetto, può avere dei valori modali differenti da quelli espressi dall’indicativo che sono la realtà o certezza dei fatti di cui si parla:

Trapassato prossimo ipotetico

Se avessi vinto la lotteria a quest’ora avevo già comprato una casa.

Trapassato prossimo attenuativo

Buongiorno, ero venuto per chiederLe un favore.

Il trapassato prossimo si può utilizzare con qualunque tempo verbale al passato:

con il passato prossimo

Non sono andato alla festa perché non mi avevano invitato.

con l’imperfetto

Ero molto stanco perché avevo lavorato tutto il giorno

con il passato remoto

Quando arrivò Carlo la festa non era ancora cominciata.



 

Passato remoto

Passato remoto

 Passato remoto

 
 
 
Il passato remoto è un tempo verbale che attualmente viene sempre più spesso sostituito dal passato prossimo, soprattutto nell’Italia settentrionale.
Il suo utilizzo non indica esattamente un avvenimento lontano nel tempo, ma un’azione nel passato del tutto conclusa i cui effetti non si sentono più nel presente.
Cristoforo Colombo arrivò in America il 12 ottobre del 1492.
La ragazza chiamò il bambino e gli diede una caramella.
Il passato remoto è obbligatorio quando si vuole indicare un dato biografico di una persona defunta.
Leonardo da Vinci morì il 2 maggio 1519.
Il passato remoto viene utilizzato soprattutto nella letteratura narrativa per parlare di avvenimenti che si susseguono cronologicamente:
Aprì la porta, si tolse l’impermeabile e guardandola fissamente negli occhi cominciò a parlare.
Generalmente il passato remoto si utilizza per parlare di fatti che occorrono singolarmente, però si possono esprimere fatti ricorrenti:
Per molti mesi si alzò presto la mattina.
Ultimamente il passato remoto viene utilizzato quasi esclusivamente nell’italiano scritto o nell’italiano parlato in maniera molto formale.
 
 
 
 

Passato prossimo

Passato prossimo

 Passato prossimo con avere

 

Passato prossimo con essere

 

 
 
 
 
Il passato prossimo è un tempo composto formato dal presente di un ausiliare (essere o avere) e dal participio passato del verbo:
siamo andati al cinema
abbiamo mangiato una pizza
Il termine passato prossimo, potrebbe erroneamente far credere che si sta parlando di un evento avvenuto recentemente o vicino nel tempo, invece si riferisce più a una distanza psicologica che temporale, quindi è la sua relazione con il presente che ne determina l’uso.
10 anni fa mi hanno diagnosticato questa malattia.
I miei genitori si sono divorziati venti anni fa.
Il passato prossimo si utilizza per indicare un’azione compiuta in un tempo che non è ancora concluso nel momento in cui si parla, per esempio:
Azione che avviene nello stesso mese:
Questo mese avete studiato molto.
Azione che avviene nello stesso giorno:
Stamattina è arrivata una lettera.
Azione che avviene nello stesso anno:
Quest’anno ha piovuto molto
Si utilizza per indicare un’azione avvenuta in un tempo lontano però i cui effetti perdurano nel tempo presente:
Newton ha scoperto la forza di gravità.
Da giovane ho studiato elettrotecnica.
Si utilizza per indicare un’azione avvenuta al passato però non ancora terminata:
Ho cominciato a studiare 10 minuti fa.
Ha iniziato a dipingere quel quadro un mese fa.
Il passato prossimo in alcuni casi si può riferire ad avvenimenti che non sono ancora avvenuti:
Ancora 10 minuti e ho finito.
 
 
 
 

Imperfetto dell’indicativo

Imperfetto dell’indicativo

 Imperfetto dell'indicativo

 

 L’imperfetto si utilizza per indicare il ripetersi di un’azione nel passato:

Tutte le mattine andavamo in spiaggia
oppure la sua durata rispetto a un’altra azione:
Mentre studiavo è arrivata mia madre.
Nella maggior parte dei casi l’imperfetto da solo non è sufficiente a conferire alla frase un senso compiuto
Mentre uscivo di casa
ha bisogno di completare la frase con un altro tempo verbale per evitare la sensazione di interruzione
Mentre uscivo di casa è cominciato a piovere.

Quando si parla o si scrive, l’imperfetto è il modo verbale utilizzato per descrivere luoghi:

La spiaggia era piena di gente.
La casa era vecchia e cadeva a pezzi.

Descrivere fisicamente le persone:

Marco indossava un paio di scarpe da ginnastica.
Suo figlio aveva gli occhi azzurri e i capelli biondi.

Descrivere stati emotivi:

Era un ragazzo triste e introverso.
Tutti erano felici e contenti.

Può essere utilizzato per descrivere due azioni che si svolgono contemporaneamente:

Mentre io mangiavo i ragazzi guardavano la tv.
Il meccanico lavorava e ascoltava la musica.

Si può utilizzare per parlare di avvenimenti in svolgimento interrotti da azioni espresse con il passato prossimo:

Mentre guidavo ho visto un incidente.
Mentre il professore spiegava la lezione è arrivato uno studente nuovo.
L’imperfetto, pur essendo un tempo dell’indicativo, può assumere dei valori modali differenti, per esempio:

Per parlare di un fatto che avrebbe potuto verificarsi nel passato: Imperfetto ipotetico

Era meglio se facevi i compiti questa mattina.
Me lo potevi dire prima.
Per esprimere un fatto irreale: imperfetto irreale
Le persone sparivano lentamente.
Tutti gli oggetti si muovevano in maniera strana.

Per attenuare la sensazione di comando tipica di una richiesta: Imperfetto attenuativo:

“Buona sera, volevo un caffè ristretto per favore”.
“Buongiorno, i bambini volevano un gelato alla crema”.
 

 

 

Presente dell’indicativo

Presente dell’indicativo

 Presente dell'indicativo

 



Il presente dell’indicativo si può utilizzare per indicare:

 

Un avvenimento: piove.
Un’azione: guardo la TV.
Un modo di essere: sono calmo.

 

che avviene nel momento stesso in cui si sta parlando.

Si utilizza per indicare un fatto consueto o un’azione che avviene con regolarità:

 

Tutti i giorni faccio la doccia.
La sera leggo sempre un libro.

Viene utilizzato anche per indicare determinate capacità, anche se queste non vengono svolte nel momento in cui si parla:

 

Luigi suona il piano molto bene.
Quei ragazzi ballano in maniera stupenda.

Si utilizza per parlare di un fatto sempre vero, una verità atemporale:

 

L’amore non ha età (verità accettata da tutti)
La radice quadrata di 2 è  4  (leggi scientifiche)
L’Italia è una penisola (descrizioni geografiche)
Chi dorme non piglia pesci (proverbi)

Può essere utilizzato come un passato in forma di presente nei testi storici, come “presente storico”:

 

Dante Alighieri nasce nel 1265 e scrive la Divina Commedia

 

Soprattutto nella lingua parlata, il presente può essere utilizzato anche per parlare di azioni che non sono ancora avvenute:

 

Domani facciamo la spesa.
La prossima settimana arrivano i nostri amici.

Il presente può essere utilizzato anche per azioni che sono iniziate nel passato ma che stanno continuando nel presente:

Studio italiano da tre anni.
Lavoriamo in questa fabbrica da cinque anni.