Gli aggettivi determinativi o indicativi

GRAMMATICA ITALIANA

Gli aggettivi determinativi o indicativi

Gli aggettivi determinativi o indicativi
 
Gli aggettivi determinativi (o indicativi), aggiungono al nome cui si riferiscono una particolare determinazione senza specificare le sue qualità, identificano delle caratteristiche indefinite, di possesso, di posizione, di quantità o numero.
 
A seconda del tipo di determinazione che esprimono, gli aggettivi determinativi si possono classificare in:
  • Aggettivi possessivi, per esprimere una determinazione di possesso specificando a chi appartiene la persona, cosa o animale indicata dal nome:
il tuo cane
il nostro professore
  • Aggettivi dimostrativi, per indicare una posizione di qualcuno o qualcosa, nello spazio o nel tempo, rispetto alla posizione dell’interlocutore:
questa matita
quel giorno
  • Aggettivi indefiniti, per indicare in modo generico, senza specificare con precisione, la quantità e a volte la qualità del nome cui si riferisce:
abbiamo lavorato parecchio
alcuni libri non servono
  • Aggettivi numerali, per indicare informazioni precise su una quantità o la collocazione all’interno in una serie numerica:
quattro mesi
il quarto mese
  • Aggettivi interrogativi, per introdurre una domanda (diretta o indiretta) sulla qualità, la quantità o l’identità dei nomi a cui riferiscono:
Che libro hai letto?
Quale ragazzo?
Quanti giorni hai di vacanze?
  • Aggettivi esclamativi, per esprimere una determinazione esclamativa, cioè introdurre un’esclamazione:
Che bravo!
Quanto spreco!
 
 

 



 


 

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Gli aggettivi qualificativi

GRAMMATICA ITALIANA

Gli aggettivi qualificativi

gli aggettivi qualificativi
 
Gli aggettivi qualificativi forniscono informazioni sulle qualità e sulle caratteristiche di una persona, una cosa, un animale o un’entità astratta, ci permettono cosi di esprimere meglio ciò che vogliamo trasmettere arricchendolo di sfumature rilevanti.
 
Gli aggettivi qualificativi consentono anche di differenziare una persona, animale o cosa rispetto a un’altra. Per esempio la frase “la bicicletta arancione” non fornisce solamente informazione sul colore della bicicletta, ma l’aggettivo “arancione” permette di individuare una bicicletta specifica fra tante di diverso colore.
 
Inoltre l’aggettivo qualificativo può essere usato con funzione attributiva quando viene usato  come attributo del nome, cioè attribuisce al nome una qualità:
 
la musica triste mi mette malinconia
 
o può essere usato con funzione predicativa quando l’aggettivo non si unisce direttamente al nome ma mediante una voce del verbo essere, cioè dice qualcosa del nome a cui si riferisce:
 
la musica è triste
 
C’è un tipo particolare di aggettivi qualificativi che derivano da nomi che vengono denominati aggettivi di relazione o relazionali:
 
annuale (da anno)
artistico (da artista)
 
questo tipo di aggettivi non si riferiscono a una qualità vera e propria, quanto all’esistenza di una relazione fra il nome a cui l’aggettivo fa riferimento e il nome da cui si deriva:
 
la zona tropicale 
i problemi economici
  

 

 

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L’aggettivo

L’AGGETTIVO

 

L' aggettivo
 
 

L’aggettivo

 
Gli aggettivi (dal latino nomen adiectivum, parola che si aggiunge) sono parole che accompagnano i nomi arricchendone il significato e dando informazioni che permettono indicare una particolare qualità:



un albero grande
un film interessante
delle persone educate
 
o per determinare meglio aspetti particolari come la quantità, il numero, la posizione, il possesso e cosi via:
 

il mio libro (possesso)

 quella lavagna (posizione)

 ho comprato alcune pizze (quantità)

 ci sono quattro studenti (numero)

 
Secondo l’informazione che forniscono riguardo al nome a cui fanno riferimento, gli aggettivi possono essere distinti in: aggettivi qualificativi e aggettivi determinativi (o indicativi).
 

Gli aggettivi possono anche avere due funzioni:

  • funzione attributiva, quando il nome e l’aggettivo sono collegati direttamente
la rosa gialla
il tavolo antico
  • funzione predicativa, quando il nome e l’aggettivo sono collegati indirettamente attraverso un verbo
la rosa è gialla
il tavolo è antico
 
Quando un aggettivo segue un verbo, occorre distinguere tra la funzione predicativa dove l’aggettivo introduce una caratteristica al nome collegandosi direttamente con questo:
 
il treno veloce
 
e la funzione avverbiale dove l’aggettivo non si collega direttamente al nome e serve per modificare il significato del verbo:
 
il treno corre veloce
 

il numero dei nomi

IL NUMERO DEI NOMI

VIDEO
 
 

 
 
 
 

 

Il numero del nome – singolare e plurale 

 

Quando parliamo del numero dei nomi, ci riferiamo alle due forme: singolare o plurale.

Un nome al singolare serve per indicare un solo essere vivente o una sola cosa:

un quadro
un ragazzo
un gatto

invece un nome al plurale indica più esseri viventi o più cose:

molti quadri
alcuni ragazzi
due gatti

In italiano l’informazione sul numero dei nomi, normalmente è data dalla desinenza, la quale ci indica, appunto, se il nome in questione è di numero singolare o di numero plurale:

una casa (singolare)
delle case (plurale)

Per quanto riguarda il passaggio dal singolare al plurale dei nomi, questo si ottiene generalmente mutandone la desinenza. Occorre però fare attenzione alla tipologia del nome, infatti i nomi possono essere classificati in differenti tipologie, le quali seguono delle regole diverse per formare il plurale.

  • nomi variabili, i quali cambiano dal singolare al plurale attraverso la variazione della desinenza: libro/libri, cane/cani, donna/donne;
  • nomi invariabili, i quali hanno un’unica forma valida per il singolare e per il plurale, risultando uguali al singolare e al plurale: il caffè/i caffè, il cinema/i cinema, la crisi/le crisi;
  • nomi difettivi, così chiamati perché mancano di una delle due forme, perciò si usano solamente al singolare o al plurale: il burro, il latte, i pantaloni, le nozze;
  • nomi sovrabbondanti, così chiamati perché presentano una forma doppia di plurale: il ginocchio/i ginocchi-le ginocchia, il filo/i fili-le fila;
  • i nomi composti, i quali sono formati dall’unione di due o più parole: pescespada, francobollo, portacenere;

 

Approfondisci l’argomento facendo clic sul pulsante azzurro <TORNA INDIETRO> per accedere all’indice sulle forme dei nomi.

Usi particolari dell’articolo

Usi particolari dell’articolo

 

Usi particolari dell’articolo

 
 
 
 

Usi particolari dell’articolo

Quando parliamo degli usi particolari dell’articolo, ci riferiamo all’omissione o meno dell’articolo davanti a un nome. Le seguenti frasi:

È uno studente.
È lo studente.
È studente.

nonostante sembra che abbiano lo stesso significato, forniscono contestualmente informazioni differenti.

Vediamo ora alcuni casi in cui l’articolo è soggetto a regole particolari.

Uso dell’articolo con i nomi di persona.

L’articolo non si usa con i nomi propri di persona:

Giorgio è proprio un ragazzo intelligente.
Maria si è sposata la settimana scorsa.

Si usa invece quando i nomi di persona sono preceduti da un aggettivo qualificativo o da un nome comune che indica una professione o un titolo nobiliare:

l’intrepido Luigi
il dottor Carli
il principe Carlo

Uso dell’articolo con i cognomi.

L’articolo non si usa con i cognomi che appartengono a un uomo e con i personaggi famosi contemporanei:

Ieri ho incontrato Carlucci al mercato.
Maradona è stato ricoverato in ospedale.

Si usa invece quando il cognome si riferisce a un’intera famiglia, con i personaggi ed artisti famosi del passato, quando il cognome è preceduto da un titolo o nel linguaggio burocratico:

Ho sentito che i Girotti si sono trasferiti.
Il Bernini è nato a Napoli.
Il professor Marini oggi non viene.
Il Giuliani è stato arrestato dalla polizia.

Con i cognomi che appartengono a una donna, si deve usare l’articolo a meno che ci sia anche il nome:

La Ferretti è stata ricoverata.
Roberta Ferretti è stata ricoverata.

Uso dell’articolo con gli aggettivi possessivi.

Non si usa con gli aggettivi possessivi quando precedono un nome di parentela al singolare che non sia (loro):

Stamattina mio padre ha telefonato a tuo fratello.
Ho visto i signori Ferretti con la loro figlia.

Si usa invece se il nome di parentela è al plurale, è preceduto da un aggettivo qualificativo, se il nome di parentela include un prefisso o un suffisso e quando è di tipo affettivo:

mio nonno  –  i miei nonni
mio nonno  –  il mio caro nonno
mio nonno  –  il mio bisnonno
mio nonno  –  il mio nonnino

L’articolo non si usa quando l’aggettivo possessivo accompagna un titolo onorifico e un nome al singolare. Si usa invece quando sono al plurale:

Sua santità  –  Vostra Eccellenza  –  Sua signoria
Le Loro Signorie  –  le Loro Altezze Reali

 

Uso dell’articolo con i nomi geografici.

L’articolo non si usa con i nomi di isole piccole e i nomi di città, tranne quando fanno parte del nome come La Spezia, il Cairo, ecc.:

Roma è la capitale d’Italia.
Capri è un’isola bellissima.

Si usa però se il nome della città è accompagnato da un aggettivo, da una specificazione o se indica una squadra di calcio:

La Milano moderna
La Roma dell’anno 20 prima di Cristo
La Roma ha vinto la partita.

L’articolo si usa normalmente con i nomi di regioni, stati, continenti, isole grandi, laghi, montagne, fiumi, mari e oceani:

Il Piemonte è la regione del vino.
L’Italia ha un clima temperato.
L’Africa è il continente più grande.
La Sicilia è un’isola stupenda.
Il lago di Garda si trova al nord d’Italia.
Il Monte Bianco è la montagna più alta d’Europa.
L’Arno attraversa la città di Firenze.
Il Mediterraneo circonda l’Italia.
L’atlantico separa l’Europa dall’America.

 

Altri casi in cui non si deve usare l’articolo.

Quando si fa un elenco di cose:

Il professore ha parlato di storia, filosofia e arte.

Nelle frasi negative:

In quel negozio non vendono alcolici.

In espressioni formate da un verbo e da un nome:

avere fame – fare amicizia – parlare inglese

Quando un’espressione si compone di due nomi uniti da una preposizione:

camera da letto
sala da pranzo
tuta da ginnastica

Con espressioni riferenti a una forma di trasporto:

in treno
in bicicletta
a piedi

Con molte espressioni che si riferiscono a luoghi:

andare a teatro
uscire di casa
vivere in montagna

Con numerose e varie espressioni particolari come:

di proposito
con simpatia
in fretta

 

 

 

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L’articolo

L’ARTICOLO

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L' articolo

 

 

L’ articolo

L’articolo (dal lat. articulus) è una particella che non ha un significato proprio e accompagna sempre un nome con il quale deve concordare sia in numero che in genere:

Le case vecchie.
Le vecchie case.

L’articolo si può omettere solamente in determinate condizioni e, a differenza dei pronomi, non può mai sostituire un sostantivo ma solamente lo può accompagnare.

Domani compro le scarpe.
Domani compro le. 

All’interno di una frase, l’articolo si unisce e si trova sempre prima del sostantivo,  ma vi sono alcuni casi in cui questa unione può essere divisa mediante l’inserimento di un aggettivo, un pronome relativo, un participio passato e di alcuni avverbi:

La vecchia automobile.
La cui responsabilità.
Il suddetto avvocato.
Il già menzionato autore.

All’interno delle frasi l’articolo svolge funzioni molto importanti, vediamo quali sono:

  1. Inserisce all’interno di una frase un nome con il quale forma un’unità. Tranne qualche caso l’articolo deve sempre accompagnare un nome.
  2. Da informazioni precise sul genere e sul numero del nome che accompagna indicando se è femminile, maschile, singolare o plurale.
  3. Permette indicare se ci riferiamo a una cosa o una persona specifica, ben precisa che è nota a chi ascolta e a chi parla (il ragazzo che vive di fronte alla nostra casa), o se ci riferiamo in modo indefinito e generico a un oggetto o una cosa (Un ragazzo è venuto ad abitare di fronte alla nostra casa)
  4. Sostantivare (trasformare in sostantivo) qualunque parte del discorso unendosi a esso.

Nell’ italiano troviamo tre tipi di articolo: l’articolo determinativo, l’articolo indeterminativo e l’articolo partitivo e possono avere la forma maschile, femminile, singolare e plurale.

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