La struttura dei nomi

LA STRUTTURA DEI NOMI

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La struttura dei nomi
 
 

La struttura dei nomi

Quando parliamo della struttura dei nomi, ci riferiamo alle parti da cui sono formati i nomi e si possono dividere in quattro categorie: primitivi, derivati, alterati e composti.
 

 

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La struttura dei nomi


Il nome o sostantivo

IL NOME O SOSTANTIVO

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Il nome o sostantivo

Il nome o sostantivo (dal latino nomen substantivu, cioè parola che serve a indicare una substantia), è quella parte del discorso che serve a designare tutte le cose che esistono nella realtà e quelle che possiamo pensare o immaginare. Per esempio:

Roberto. amico, cugino (indicano una persona)
Roma, montagna, casa (indicano un luogo)
libro, divano, trapano (indicano un oggetto)
velocità, ragione, oscurità (indicano un concetto astratto)
caduta, vittoria, vendita (indicano un’azione)
odio, amicizia, amore (indicano sentimenti)
spavento, allegria, depressione (indicano stati d’animo)
Topolino, Pinocchio, Biancaneve (indicano figure e personaggi fantastici)

È attraverso il nome che possiamo identificare ed entrare in rapporto con tutto ciò che esiste e comunicarlo agli altri. Infatti, nella nostra infanzia, sono stati proprio i nomi le prime parole che abbiamo utilizzato per parlare e cercare di comunicare con le persone che ci circondavano.

In generale qualunque parte del discorso può esercitare la funzione di nome (si dice sostantivare una parola) con solamente premettere l`articolo determinativo o l´articolo indeterminativo:

  •      gli aggettivi qualificativi:

questo è il brutto del mio lavoro. 

  •      i pronomi:

i miei genitori sono molto anziani 

  •      i verbi:

tra il dire e il fare c’è il mare 

  • Gli avverbi:

il domani è incerto 

  • Le congiunzioni

Con i se e i ma non si fa nulla 

I nomi si possono classificare e analizzare in tre modi diversi:

In base al loro significato, una classificazione che ci permette di distinguere meglio le parole a cui fanno riferimento, basandoci in ciò che significano:

comuni, propri, concreti, astratti, individuali, collettivi, numerali e nomi massa

In base alla loro forma cioè alla variazione che subisce il nome per modificare il suo genere (femminile o maschile) e il suo numero (singolare o plurale).

In base alla loro struttura, cioè alle parti da cui sono formati:

primitivi, derivati, alterati e composti

 

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Le preposizioni articolate

LE PREPOSIZIONI ARTICOLATE

Le preposizioni articolate

Le preposizioni articolate
 
 
 
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Quando le preposizioni semplici di, a, da, in e su sono seguite da un articolo determinativo, si fondono con questi e danno origine a elementi che si chiamano preposizioni articolate.
 


Le forme delle preposizioni articolate

Preposizione di:
 
di + il = del 
di + lo = dello 
di + la = della 
di + l’ = dell’ 
di + i = dei 
di + gli = degli 
di + le = delle
 
Preposizione a:
 
a + il = al 
a + lo = allo 
a + la = alla 
a + l’ = all’ 
a + i = ai 
a + gli = agli 
a + le = alle
 
Preposizione da:
 
da + il = dal 
da + lo = dallo 
da + la = dalla 
da + l’ = dall’ 
da + i = dai 
da + gli = dagli 
da + le = dalle
 
Preposizione in:
 
in + il = nel 
in + lo = nello 
in + la = nella 
in + l’ = nell’ 
in + i = nei 
in + gli = negli 
in + le = nelle
 
Preposizione su:
 
su + il = sul 
su + lo = sullo 
su + la = sulla 
su + l’ = sull’ 
su + i = sui 
su + gli = sugli 
su + le = sulle
 
Con le forme con e per, le forme articolate ormai non si usano più. 
 
Quindi le forme col, colla, coi, cogli, collo, colle e pel, pella, pello… sono sostituite dalle forme staccate con il, con la, con le
 
La forma articolata della preposizione con (col, colla, coi..) è ancora usata soprattutto nel linguaggio parlato per la sua facilità di pronuncia.
 
Ho visto Carlo col suo cane per la strada.
 

Usi delle preposizioni articolate

Le preposizioni articolate hanno in genere una funzione di collegamento e possono introdurre vari complementi indiretti:
 
nei primi anni della sua vita (complemento di tempo
gli studenti sono nell’aula (complemento di luogo
sono i giocattoli dei bambini (complemento di specificazione)
 
 
In alcuni casi le preposizioni articolate formate  dall’unione della preposizione (di) con l’articolo  determinativo possono svolgere la funzione di articolo partitivo (fai clic qui per leggere l’articolo partitivo).
 
Le preposizioni articolate del, al, dal, nel, sul si utilizzano davanti alle parole maschili singolari che cominciano con una consonante (tranne x, y, z e i gruppi gn, pn, ps, s + consonante, i + vocale):
 
il colore del tavolo 
regalalo al bambino 
si sono alzati dal divano 
li ho messi 
nel libro
guarda 
sul comodino
 
Le preposizioni articolate dello, allo, dallo, nello, sullo si utilizzano davanti alle parole maschili singolari che cominciano con x, y, z e i gruppi gn, pn, ps, s + consonante, i + vocale):
 
il consiglio dello psicologo 
spiega la lezione allo studente 
è arrivato dallo ionio 
sono nello zaino 
le persone sullo sfondo
 
Le preposizioni articolate della, alla, dalla, nella, sulla si usano davanti alle parole di genere femminile, al singolare se iniziano per consonante:
 
il prezzo della casa 
porto il libro alla professoressa 
è uscito dalla stanza accanto 
nella camera da letto c’è un tappeto 
le chiavi sono sulla scrivania
 
Le preposizioni articolate dell’, all’, dall’, nell’, sull’ si usano davanti alle parole di genere femminile, al singolare se iniziano per vocale:
 
fa parte dell’ambiente 
porta il documento all’avvocato 
è sceso dall’albero 
la lavagna è nell’aula 
ci siamo seduti sull’erba
 
Le preposizioni articolate dei, ai, dai, nei, sui si utilizzano davanti alle parole maschili plurali che cominciano con una consonante (tranne x, y, z e i gruppi gn, pn, ps, s + consonante, i + vocale):
 
il disegno dei quadri 
portalo ai ragazzi 
andiamo dai vicini 
si è messo nei guai 
scherza sempre sui torinesi
 
Le preposizioni articolate degli, agli, dagli, negli, sugli si utilizzano davanti alle parole maschili plurali che cominciano con x, y, z e i gruppi gn, pn, ps, s + consonante, i + vocale):
 
è lo zaino degli studenti 
agli psicologi piace parlare 
devi andare dagli zii 
negli uffici ci sono molti computer 
le ciliegie nascono sugli alberi
 
Le preposizioni articolate delle, alle, dalle, nelle, sulle si utilizzano davanti alle parole femminili plurali che cominciano con consonante o con vocale:
 
raccontami delle storie 
alle ragazze non piace ballare 
questi architetti sono usciti dalle migliori università italiane 
nelle case degli italiani c’è sempre una caffettiera 
è grandinato sulle macchine

 

L’articolo partitivo

L’ARTICOLO PARTITIVO

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L’articolo partitivo
 

 

L’articolo partitivo

L’articolo partitivo si usa per indicare una parte o quantità indeterminata di un tutto, equivale a “un po’, alquanto”. 

Ho festeggiato con dei compagni di lavoro.
Passami dell’acqua per favore. 

Negli esempi visti si vuole comunicare che non intendiamo o non possiamo precisare il numero esatto dei compagni di lavoro o la quantità esatta di acqua.

Il nome di “articolo partitivo” si deve proprio al fatto che normalmente indica la parte di un insieme e mai la totalità.

Può essere usato sia al singolare che al plurale, facendo attenzione di usarlo al singolare con nomi che indicano elementi che non si possono numerare, come i liquidi o i materiali considerati genericamente:

dell’acqua
del sale
del legno

e usarlo invece al plurale con i nomi che indicano elementi che si possono numerare ed indicano entità delimitabili:

dei libri
delle stanze
degli alberi

in questo ultimo caso l’articolo partitivo non svolgerebbe la funzione di indicare una quantità non precisata, ma quella di plurale degli articoli indeterminativi.

L’articolo partitivo purtroppo è stato preso di mira da alcuni grammatici, i quali sono convinti che il suo uso ricalchi una costruzione della lingua francese, nonostante sia stato utilizzato e si continui ad utilizzare nella letteratura italiana di maggior prestigio. Secondo questi grammatici è consigliabile omettere l’articolo partitivo o usare al suo posto delle espressioni alternative:

Nella piazza ci sono persone
(invece che: nella piazza ci sono delle persone)

nel frigorifero c’è un po’ di carne
(invece che: nel frigorifero c’è della carne)

Quando parliamo degli articoli partitivi, come per gli altri articoli possiamo riferirci alla loro forma (maschile, femminile, singolare o plurale) o al loro uso. Per approfondire questi argomenti fai clic sui pulsanti che trovi nella parte sottostante.

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Gli articoli indeterminativi

GLI ARTICOLI INDETERMINATIVI

 
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Gli articoli indeterminativi

 

 

Gli articoli indeterminativi

Gli articoli indeterminativi o indefiniti, si mettono davanti a un nome per indicare che si riferisce a una persona o una cosa generica e indefinita, lasciandolo su un piano di genericità e di indeterminatezza; la loro funzione è quella di introdurre nel discorso un nome che si considera come non ancora noto, di cui non si è parlato in precedenza e che quindi costituisce un’informazione nuova. 

Per esempio se diciamo:

Passami una sedia 

L’articolo (una) davanti alla parola sedia, fa capire che si tratta di una sedia qualunque, una sedia di cui si parla per la prima volta, non ancora identificata.

Inoltre si usa per indicare un solo membro di un insieme (classe) di oggetti o animali:

Roberto ha comprato un gatto. (un solo elemento di una classe)

che è differente a dire:

Il gatto è un felino.

La principale differenza rispetto agli articoli determinativi è che l’articolo indeterminativo ha solamente la forma al singolare e manca della forma al plurale, per la quale vengono usate le forme del partitivo o gli aggettivi indefiniti.

Inoltre non può essere usato con i nomi di massa, infatti non si puo dire:

Vorrei un’acqua.

Quando parliamo degli articoli indeterminativi, possiamo riferirci alla loro forma (maschile, femminile) o al loro uso. Per approfondire questi argomenti fai clic sui pulsanti che trovi nella parte sottostante.

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Gli articoli determinativi

GLI ARTICOLI DETERMINATIVI

Gli articoli determinativi
 
 
 
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Gli articoli determinativi

 

Gli articoli determinativi si mettono davanti un nome per indicare che si riferisce a una persona o una cosa ben definita, che si presuppone già nota. Per esempio se diciamo:

il ragazzo biondo 

L’articolo (il) davanti alla parola ragazzo, fa capire che non si tratta di un ragazzo qualunque ma di uno specifico, appunto quello con i capelli biondi, noto a chi parla e a chi ascolta.

In tutte le lingue che usano l’articolo determinativo, questo è nato da un pronome, come conseguenza nell’italiano possiamo trovare alcuni articoli determinativi che hanno la stessa forma e si scrivono esattamente come i pronomi, potendo essere facilmente confusi con questi:

LO – LA – GLI – LE

in caso di dubbio, per poterli differenziare dobbiamo vedere se accompagnano il nome a cui si riferiscono o se accompagnano un verbo. Nel primo caso sono degli articoli, mentre nel secondo caso sono dei pronomi:

Dove sono le scarpe? Le hai lasciate in camera da letto.

Nell’esempio anteriore la parola “le” che si trova nella domanda è chiaramente un articolo perché accompagna il nome “scarpe”, mentre la parola “le” che si trova nella risposta è un pronome perché accompagna il verbo “hai lasciate”.

Inoltre quando sono pronomi, sostituiscono sempre il nome a cui fanno riferimento.

Quando parliamo degli articoli determinativi, possiamo riferirci alla loro forma (maschile, femminile, singolare o plurale) o al loro uso. Per approfondire questi argomenti fai clic sui pulsanti che trovi nella parte sottostante.

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